Zermeghedo
Adagiato sulle alture, subito a nord di Montebello, sulla sinistra della strada provinciale, Zermeghedo è il più piccolo Comune all’imbocco della Valle del Chiampo.
Con molta probabilità il termine Zermeghedo è di origine longobarda (Mantese lo sostiene), come testimonia la toponomastica locale, ricchissima di termini germanici, come Gualda, Fara, Sarmazza e la chiesa locale dedicata proprio a San Michele, patrono dei Longobardi. Quindi è quasi certa la sua derivazione da “sarmati caedum”, zona disboscata dai Sarmati.
E’ noto che i longobardi durante il loro cammino, si trascinarono dietro genti, e tra esse i Sarmati, lasciati poi in zone ben delimitate per cautelarsi da ogni tipo di rivolta.
Il villaggio faceva parte della corte di Montebello, che era una delle tante curtes in cui era diviso il territorio vicentino in epoca longobarda.
Nel periodo carolingio fece parte della “corte” di Montebello governata dalla famiglia dei Maltraverso (Mantese ritiene che la famiglia sia di origine longobarda).
Nella seconda metà del 1200 Zermeghedo il cui territorio era posseduto in gran parte dai nobili Regaù, si è costituito in libero Comune fissando i sui statuti il 23 aprile 1335 tuttora visibili e conservati presso la Biblioteca Bertoliana di Vicenza.
Il codice di leggi del Comune è rimasto inalterato fino alla caduta della Repubblica Veneta.
Il 01 giugno 1807 il Comune è stato unito a Montebello, il quale era annesso al dipartimento dell’Adige.
Ricostituito qualche anno dopo sotto il governo austriaco, nel 1929 è stato nuovamente soppresso ed aggregato ancora a Montebello.
Nel 1947, infine, Zermeghedo ha riavuta la sua libertà comunale.
La CHIESA PARROCCHIALE DI S. MICHELE ARCANGELO
E’ una costruzione di valore architettonico ed artistico.
Costruita tra il 1906 e il 1914 in posizione incantevole, ha la facciata romanico-bizantina e nell’interno si trovano quattro belle cappelle, l’altar maggiore, la tela del’700 dello Scabari e le moderne opere di Sammartin.
Sul piazzale della Chiesa si trova descritta “l’allegoria della vita del mondo” attraverso alcune opere rilevanti: il grande masso nero origine della Terra, la conchiglia fossile simbolo dell’Evoluzione, la grande ed esplosiva croce di Pino Castagna, segno della Redenzione, il tranquillo altorilevo nella parte ovest della piazza descrittore dei valori della vita.
In Piazza Regaù sono da vedere Le Tre Grazie, scultura di Pino Castagna (1979) e lo stemma della famiglia dei Regaù.
Sono infine di un certo interesse i vari capitelli sistemati in via Angeli, in via Marangoni e in via Crosara nonché in via del Cimitero.
“IL GOBETO DI ZERMEGHEDO De.Co”
Il biscotto al vino Recioto, prodotto con denominazione comunale (De.Co).
Il Gobeto di Zermeghedo De.Co. è un prodotto della pasticceria tradizionale del territorio di Zermeghedo, ricetta gelosamente custodita dalle massaie del paese e tramandata di generazione in generazione, si presenta con forma semicircolare arrotondata, di colore nocciola tostata, di un profumo dolce marsalato, di un sapore delicato con retrogusto di “Vin Recioto”.
Per la produzione del biscotto il Gobeto di Zermeghedo De.Co. si utilizzano esclusivamente prodotti genuini di provenienza locale, questi ingredienti vengono sapientemente uniti per dare origine ad un biscotto croccante e leggero, ottimo come dessert.
Produttori e commercianti del prodotto:
Produzione e distribuzione, Pro-Loco locale sita in Piazza Regaù a Zermeghedo.
L’unico punto vendita è “la Gastronomia” da Marco via Don G. Barella 7/2, 36050 Zermeghedo.